Santa Cecilia. Moschea si, Moschea no. La questione dilaga sui social.

30.04.2025


La questione parte il 28 aprile scorso, quando un articolo di Peppe Rinaldi sul quotidiano "le Cronache" annuncia che la comunità islamica molto presente nella frazione di Santa Cecilia di Eboli ha messo sul piatto 400.000 euro per l'acquisto di un immobile onde poter realizzare un centro culturale. Dal punto di vista del quotidiano viene 'paventata' la reale edificazione di una moschea. Nulla di eccezionale sarebbe l'idea che la comunità islamica possa avere un luogo in cui pregare, ma la popolazione va in allarme ed il capogruppo di Fratelli d'Italia ad Eboli, avvocato Damiano Cardiello, cerca di interpretarne i motivi attraverso una interrogazione presentata al sindaco della città. Egli chiede: 1) se ed in quale immobile nascerà la moschea cittadina; 2) quali permessi, autorizzazioni e documentazione è stata depositata al Comune di Eboli; 3) presso quale ufficio è stata aperta l'istruttoria procedimentale; 4) quali controlli ha predisposto epredisporrà il Comando di Polizia Municipale; 5) se c'è il rischio che gruppi fondamentalisti e radicali islamici si celino dietro l'apertura di tale struttura.

A stretto giro di posta e sempre sui social interviene un consigliere di Maggioranza residente a Santa Cecilia, Vito Maratea. Maratea sostiene che :

In riferimento alla notizia, attualmente priva di fondamento ufficiale, riguardante la possibile realizzazione di una moschea a Santa Cecilia, è doveroso fare chiarezza.

Ad oggi, presso gli uffici del Comune di Eboli, non risulta alcuna richiesta formale né alcun atto ufficiale che riguardi la costruzione di una moschea a Santa Cecilia. Inoltre, da prime verifiche, pare che l'immobile individuato non presenti le condizioni urbanistiche idonee alla realizzazione di una struttura di culto di tale portata.

Sin dai primi giorni in cui è emersa questa notizia, Maratea dichiara di aver  portato con forza la questione all'attenzione dell'Amministrazione comunale, evidenziando come Santa Cecilia, che già sopporta un carico significativo di presenze di cittadini extracomunitari e stranieri, e vive alcune criticità legate alla convivenza e alla mancanza di una vera politica di integrazione, non possa essere ulteriormente gravata da iniziative che rischiano di peggiorare la situazione esistente.

 Inoltre chiede  che venga fatta piena luce sulle modalità di acquisto dell'immobile in questione, affinché ogni passaggio sia verificato e tracciato. 

Chiede  formalmente all'Amministrazione comunale di attivare tutti gli strumenti necessari per impedire la realizzazione della moschea in questo contesto. 

In pratica, Vito Maratea  comunica che nessuna realizzazione di moschea è in progetto di essere negli uffici del Comune e sembra in qualche modo condividere le preoccupazioni di Cardiello facendo capire che vigilerà ritenendo che  già la sola presenza della comunità islamica a Santa Cecilia sia un problema… figuriamoci la moschea!

Centro culturale? Moschea? Per molti l'uno prelude all'altra ma qualcuno fa notare che non ci sarebbe nulla di male nell'ottemperanza dell'articolo 8 della Costituzione che recita : "Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge. Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano."

Qualcuno fa notare poi che almeno la comunità islamica se la paga di tasca propria la moschea e non attinge al denaro pubblico.

Interviene alfine il PCI, strutturalmente vicino aĺle tematiche della integrazione della minoranza islamica nel nostro territorio:

Il pci ritiene che il giornalista esperto che ha redatto l'articolo in questione sia "dichiaratamente islamofobo", riportando a galla la questione Moschea che pareva archiviata dal 2016 quando una domanda venne presentata e respinta e conclude ricordando che costruire una Moschea non è proprio come costruire un supermercato e non sarà un caso se, in tutta Italia, quelle accreditate non arrivano a dieci ed il resto siano associazioni o centri culturali adibiti anche a luogo di culto.

Riprendendo poi l'intervento di Vito Maratea, conclude considerando ironicamente che nella "povera" Santa Cecilia, che già sopporta un "carico significativo di presenze di cittadini extracomunitari e stranieri" (citano testualmente) una moschea, o meglio, un luogo adibito al culto, c'è già. Come in centro ad Eboli. Ma se stanno in un garage, senza fare rumore, va bene.

Lì non ci si deve preoccupare da dove arrivino i soldi per sostenere le spese o di cosa si predichi durante i sermoni.

E sottolinea la mancanza di una vera politica di integrazione. Come se attuarla  toccasse a qualcun altro e non a chi governa.

In pratica, secondo il pci, Maratea denuncia se stesso e questa amministrazione, non promuove una sana e pacifica convivenza e promette di fare chiarezza con provvedimenti campati in aria.