Pubblicate le motivazioni della condanna in Cassazione a Cariello.

20.09.2025

Pubblicate dalla Cassazione le motivazioni della sentenza con la quale  ha dichiarato definitivo l'accertamento di responsabilità penale per il reato di corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio a carico dell'allora sindaco ebolitano Massimo Cariello, rinviando gli atti alla Corte di Appello di Napoli per un nuovo giudizio, ma solo sull'entità della pena a 4 anni e 4 mesi di reclusione emanata dai giudici di secondo grado, il 21 ottobre del 2024. I legali di Cariello, gli avvocati Cacciatore e Spigarelli,avevano opposto 11 motivi di ricorso, dall'inutilizzabilità dei trojan per le intercettazioni alla non configurabilità e insussistenza del reato. 10 sono stati dichiarati inammissibili o infondati dalla Suprema Corte ma rimane quello inerente la 'duplicazione del reato'. Cariello, per il tramite dell'allora dirigente del Comune di Cava e componente della commissione esaminatrice, Francesco Sorrentino, provò a favorire due candidati, per anticipare o aggiustare le domande del concorso, ma con un'azione unica, quindi, la pena dovrà essere rideterminata e, probabilmente alleggerita. Sull'argomento è intervenuto il consigliere comunale di Fratelli d'Italia, avvocato Damiano Cardiello: "Si conclude nel peggiore dei modi una vicenda giudiziaria che ha coinvolto non un singolo ma l'intera Città.Dopo anni di battaglie tese alla legalità, insulti ricevuti e offese gratuite, adesso arriva la parola fine.Eboli non meritava un anno di commissariamento.Una mortificazione su reti nazionali e un danno di immagine devastante.Rispettiamo la sentenza e il lavoro della magistratura."