Le riflessioni di Gerardo Rosania sulle elezioni regionali. I voti non si ottengono sommando sigle.
07.10.2025

REGIONALI:I VOTI NON SI OTTENGONO SOMMANDO SIGLE, MA SULLA BASE DI UN DISEGNO CREDIBILE E CHIARO DI SOCIETÀ ALTRA.
Le elezioni regionali in Calabria che hanno fatto seguito a quelle delle Marche , intervenute, per altro, sull'onda delle grandi , straordinarie manifestazioni del 22 settembre e del 3 e 4 ottobre, credo abbiano mandato un messaggio ben preciso ai partiti del " campo largo" e della sinistra più in generale: PER VINCERE NON BASTA AGGREGARE LISTE E SIMBOLI DI PARTITI.OCCORREETTERE IN CAMPO UN DISEGNO CHIARO E CREDIBILE DI SOCIETA' DEL FUTURO.
BISOGNA SUSCITARE PASSIONE .BISOGNA RICOSTRUIRE QUELLA CONNESSIONE SENTIMENTALE COL POPOLO DELLA SINISTRA DA TROPPO TEMPO VENUTA MENO.
QUEL POPOLO CHE RISPONDE ALLE CHIAMATE PER BATTAGLIE DI GRANDE RESPIRO, ANZI NE DIVIENE AUTONOMAMENTE PROTAGONISTA , MA NON È PIÙ DISPOSTO A DARE IL PROPRIO VOTO PER MERO SENSO DI RESPONSABILITÀ E A PREMIARE, COSÌ, OPERAZIONI POLITICISTE E DI CORTO RESPIRO.
Le coalizioni politiche sono necessarie , viste le attuali leggi elettorali (comunali, regionali e nazionali) improntare al maggioritario ( una delle tante follie di una sinistra che quando è stata al governo non ha avuto il coraggio di cancellare, ritornando verso il sistema proporzionale , nel nome della "governabilità") , ma non sufficienti.
Se la Sinistra non delinea con chiarezza la sua prospettiva, se non recupera una radicalità nella sua proposta politica da troppo tempo ( colpevolmente) smarrita ed annacquata nella disperata e suicida rincorsa di un centro moderato (Senza accorgersi di perdere il proprio popolo) , se non segna una nettissima soluzione di continuità con logori sistemi di gestione del potere cui pezzi della stessa sinistra ha fatto ricorso , la destra in questo Paese continuerà a vincere.
La destra continuerà a vincere non perché è maggioranza , ma perché, come hanno detto Marche e Calabria, gli elettori , in forma sempre più massiccia, non andranno a votare .
In queste ultime tornate elettorali , il dato più allarmante (sul quale non si vuole riflettere perché farlo significherebbe aprire una severa e profonda autocritica a cui non tutti a sinistra sono disponibili) è risultato essere quello dell'astensionismo.
MENO DI UN ELETTORE SU DUE SI È RECATO ALLE URNE.
Quelle lavoratrici , quei lavoratori, quei tantissimi giovani, quei vecchi militanti che a milioni sono scesi nelle piazze in queste settimane sui grandi temi della pace, del no alla guerra, contro il genocidio del.popoli palestinese , controlla ipocrisia e la complicità di governi come quello italiano, non hanno trovato una proposta politica degna di quella passione e , quindi , degna di essere votata.
Quegli stessi manifestanti che dalle piazze hanno mandato un messaggio forte ed inequivocabile alla destra al governo in Italia, dalle urne hanno mandato un altrettanto forte ed inequivocabile messaggio alla Sinistra : COSÌ NON VA!!
Gli accordicchi di basso profilo ( tutto mero tatticismo!) , le scelte assunte nelle segrete stanze romane, la mancata rottura netta con vecchi sistemi di gestione del potere, la marginalizzazione delle questioni programmatiche ( il famoso " che fare") , la fumosità (se non la inesistenza ) della prospettiva (il " dove andiamo !") NON PAGANO!
Ma soprattutto NON INTERESSANO coloro che sono scesi in piazza per protestare.
Speriamo che in Campania, in Puglia ed in Toscana venga riconfermato la situazione di minoranza delle destre.
Il contrario sarebbe il disastro !!
Ma in prospettiva delle elezioni politiche del 2027 la discussione va aperta oggi, con urgenza e con schiettezza.
La destra è minoranza nel Paese.
Ma la Sinistra , se non cambia radicalmente prospettiva, non riuscirà ad intercettare il consenso dei tanti che considerano questo governo una iattura per il Paese.
Questo rende le elezioni politiche del 2027 una terribile incognita . Ed in quella occasione non sarà in discussione il governo di questa o quella regione, ma il carattere stesso della nostra democrazia fondata sulla Costituzione ( quella Costituzione che in modo allucinante già la Sinistra ha inteso manomettere , e che oggi la destra intende completamente stravolgere ) nata dalla Resistenza .
Il " campo largo" vuole confrontarsi con questi temi ? O vuole continuare su una strada vecchia che conduce, inevitabilmente, al disastro?