Inoltrata alle massime autorità la delibera per il ripristino del Castello Colonna.

04.07.2025

Si rende noto che, a seguito dell'approvazione all'unanimità della Delibera di Consiglio Comunale n. 12 dell'11 giugno 2025, concernente la richiesta formale di ripristino strutturale della Torre Saettiera e delle mura di cinta dell'antico Castello Colonna, il Comune di Eboli ha dato formale seguito agli impegni assunti in aula. La suddetta deliberazione è stata infatti trasmessa ufficialmente alle seguenti Istituzioni:Al Presidente della Repubblica Italiana, Al Presidente del Consiglio dei Ministri, Al Ministero della Giustizia, Al Ministero della Cultura, All'Agenzia del Demanio, Al Capo del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria (DAP), Alla Direzione Generale per la gestione dei beni, dei servizi e degli interventi in materia di edilizia penitenziaria. Tale atto vuole rappresentare, in maniera istituzionale e determinata, la volontà unanime della comunità ebolitana di vedere restituito alla collettività un bene culturale di altissimo valore storico e simbolico, da troppo tempo oggetto di degrado.«Non si tratta dell'invio di un mero atto amministrativo: la trasmissione di questa delibera rappresenta un grido unanime della nostra città. – ha dichiarato il presidente della terza commissione consiliare Matteo Balestrieri - Il Castello Colonna è parte dell'identità di Eboli: lasciarlo in questo stato equivale a rinnegare la nostra storia. Abbiamo lavorato affinché si arrivasse a una presa di posizione chiara, forte e unanime. Ora ci aspettiamo risposte concrete dalle Istituzioni competenti. Supporteremo il Sindaco e lavoreremo con la delegazione, con la Consulta della Cultura e con la comunità ebolitana al fine di restituire il Castello alla città nella sua integrità».«Da quando ci siamo insediati abbiamo iniziato una vera e propria battaglia – ha aggiunto il Sindaco Mario Conte – per il ripristino della Torre Saettiera, del muro di cinta e della viabilità circostante, fortemente compromessa. Tra le numerose azioni intraprese anche una partecipata Conferenza di servizi a cui erano presenti tutte le istituzioni coinvolte, compreso il Ministero della Giustizia. Ricevemmo assicurazioni e promesse sulla vicenda. Ma poi tutto si è fermato. Gli attori istituzionali nazionali tergiversano sulle rispettive competenze e soprattutto su chi debba investire i fondi necessari al restauro. Intanto il tempo scorre. Per questo abbiamo deciso di adottare una delibera di Consiglio che lanci un appello forte e coeso alla responsabilità nei confronti di un monumento storico, di un simbolo che la nostra città ha diritto a riavere nella sua piena bellezza e integrità».