Erasmo Venosi: impianto crematorio a Eboli, dubbi e perplessità

Abbiamo letto la delibera n 61 del 18 us , concernente il parere favorevole della Giunta “ ALL'AVVIO DELLA PROCEDURA DI PROJECT FINANCING A INIZIATIVA PRIVATA PER LA PROGETTAZIONE, COSTRUZIONE E GESTIONE DI UN IMPIANTO CREMATORIO NEL COMUNE DI EBOLI “.
L’attività di realizzazione di impianti crematori come noto è normata dal DPR 285 del 1990 e dalla legge n. 130 del 30 marzo 2001.
L’articolo 78 del decreto del Presidente della Repubblica n. 285 del 1990 prevede che, i crematori debbano essere costruiti entro i recinti dei cimiteri e che siano soggetti alla vigilanza del sindaco del comune in cui si trovano, mentre l’articolo 6 della legge 30 marzo 2001 n. 130 prevede invece che le regioni elaborino dei piani regionali, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge, per la realizzazione dei crematori da parte dei comuni, tenendo conto della popolazione residente, dell’indice di mortalità e dei dati statistici sulla scelta crematoria da parte dei cittadini di ciascun territorio comunale.
Le emissioni dagli impianti di cremazione possono includere macroinquinanti quali polveri, ossidi di carbonio, azoto e zolfo e metalli pesanti tra cui il mercurio.
Tre impianti crematori sono previsti nella provincia di Salerno : due sono già esistenti a Cava dei Tirreni e Pontecagnano e il terzo è in costruzione a Bellizzi.
Ambientalmente la situazione attuale nel territorio ebolitano e contiguo , si può solo congetturare tenendo comunque conto degli impatti pregressi e prospettici derivanti dalla cantierizzazione e uso del TBM da parte del consorzio che costruirà la linea alta velocità.
L’emissione di diossine-furani, data la loro grande tossicità, riveste particolare importanza. L’EPA stima che un forno crematorio che cremi in media 100 salme l’anno, emetta quasi un chilo di mercurio .
Per il Gruppo Territoriale 5 Stelle
Dott. Erasmo Venosi